Sogno
Io adoro internet. Basta inserire il magico codice di sedici cifre, che dalle pareti dell’ufficio già incominci ad intravedere un sogno. E il crollo vertiginoso del mio conto in banca dopo aver “accettato i termini e le condizioni” e cliccato su “prosegui con la prenotazione”, assume lo stesso valore del calo dell’indice Nasdaq sulla borsa di New York: non me ne importa niente.
Il sogno, in data odierna, è un biglietto A/R per Cancùn, è il vedermi già in cammino tra Yucatan, Chiapas, Guatemala e Belize, è incominciare a progettare l’itinerario con la mia fedele compagna di viaggio e sapere, che una volta lì, lo sovvertiremo sin dalla prima tappa.
Quindi, se qualche volenteroso viaggiatore, sbagliando rotta, si ritrovasse a navigare in queste acque, sarebbe d’uopo che elargisse qualche saggio consiglio.
Credo sia giunta l’ora di sognare ad occhi chiusi.