...a piedi nudi nel parco

24 dicembre 2007

È Natale

Guardando in cielo mi sono accorta che c’è la luna piena. Ho controllato anche il calendario lunare per assicurarmene ed è proprio piena, stracolma. Trabocca. Vorrà dire che anche lei oggi è molto riflessiva. O riflettente, che dir si voglia. O si è semplicemente unita al brindisi, riempiendo già il bicchiere di bollicine frizzanti. Oppure voleva solo ricordare alle altre palline di natale appese agli alberi di tante case o alle mille lucine accese, che lei rimane sempre la più bella, la più luminosa e la più audace, che resta sospesa anche senza fili e nastrini ed illumina senza una presa di corrente. O forse a Babbo Natale gli si sono rotti i fari e le renne avevano preso la strada sbagliata. Magari viaggiavano verso Marte, rincorrendo il sogno che ci sia vita anche lì.
O forse è che qualcuno, in un giorno fatto di tradizione, di tavole imbandite per un cenone di pesce e dolci natalizi, canzoncine sotto l’albero, presepi con i ruscelli fatti di carta stagnola e pacchi da scartare, aveva semplicemente bisogno di una lanterna accesa.

Buon Natale.

Messaggio per quel simpatico vecchietto della Lapponia: te lo ricordi che ho cambiato indirizzo, vero? Ti conviene passare per il garage, così parcheggi le renne. Ultima scala. Interno 3.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Alle 01.30, dopo 40 km di macchina e la pancia strapiena del cibo che le tue amorevoli mani (e alimentate da un po' del mio proverbiale scetticismo) hanno preparato a me e alla combriccola di affettuosi amici, mi ritrovavo con l'armamentario fotografico montato. In ginocchio davanti alla portiera dell'auto, in funzione di treppiedi, rendevo le mie consuete lodi alla regina degli astri, immortalando su supporto digitale il suo brillante volto, vagamente celato da una perfida nuvola di pioggia.
A noi umani ci è dato ammirare solo quell'unico viso, sempre quello. Mai un'espressione diversa. Ed è forse per questo che la fotografo così spesso: nel tentativo di rivelare, con il confronto, mese dopo mese, una minuta differenza, un nuovo cratere, un riverbero misterioso.
Mi affascina ogni volta la serietà di quel disco luminoso. Il mio sguardo è calamitato da quell'imperturbabile leggerezza che la fa volare al di sopra di ogni sentimento.
Non avremmo potuto sperare in un natale più "luminoso".
A te, mia dolcissima cuoca, e a tutti coloro che si divertono a leggerti auguro una notte piena di sogni d'argento.

1:13 AM

 
Blogger Beatrice said...

Di una cosa ero certa: che l'avresti fotografata! :)
forse questo era uno dei motivi per i quali se ne stava lì, tutta piena e traboccante ... si era messa in posa davanti al tuo obiettivo.

Ricordo che dopo l'inaugurazione del ristorante "Chez Beatrix a Serpentarà", ci sarà sempre un tavolo riservato alle persone speciali dell'affettuosa combriccola.
Ed ora ci sono pure le carte e le fiscessss ... e vai con le "Bisca clandestina"!!! :)

4:58 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Lo so che non è molto natalizia però queste chiacchiere sulla luna mi hanno fatto venire in mente una delle più belle poesie, che secondo me, il grande Lucio abbia mai scritto (forse perchè sto aspettando il prossimo 21 gennaio quando verrà a suonare a Reggio).....vabbè ve la giro anche se credo già la conosciate....giusto per condividere:

Sono più di cent'anni che al parco della luna
arriva Sonni Boi con i cavalli di legno e la sua donna Fortuna
i denti di ferro e gli occhi neri puntati nel cielo per capirne i misteri.
È nato a Ferrara anzi l'hanno trovato su un muro
è pieno di segni e i muscoli corrono sulla sua pelle.
Sonni Boi ha disegnato sulle braccia la mappa delle stelle.
Di notte va a caccia e con il cavallo raccoglie chi si è perduto.
Anch'io quante volte da bambino ho chiesto aiuto
quante volte da solo mi sono perduto
quante volte ho pianto e sono caduto
guardando le stelle ho chiesto di capire
come entrare nel mondo dei grandi senza paura paura di morire.
Come uno zingaro seduto su un muro gli occhi nel cielo puntati sul futuro
Dei suoi mille figli non ricorda un viso ne ha avuto uno per coltello
ha fatto un figlio per ogni nemico ucciso.
Sonni Boi non è cattivo ha perfino sorriso guardando
Fortuna accarezzandole il viso.
Li ho visti abbracciarsi come bimbi nel parco della luna
tutti e due con una valigia nella mano
con l'aria di chi deve partire
e andare lontano oppure morire,
in silenzio, sparire piano piano
sopra il loro cavallo di legno con la loro pelle scura nella mano.
Adesso Sonni Boi e la sua donna Fortuna
Saranno a metà strada tra Ferrara e la luna.


Forse la Luna è davvero una lanterna per chi ha perso la strada magari anche per quelli come Sonni Boi e magari se si è fortunati almeno una volta nella vita la luna
si riesce a toccarla almeno con un dito....

2:34 PM

 

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