...a piedi nudi nel parco

01 dicembre 2007

Sono a casa

Nessuno mi ha presa in braccio. E non avevo l’abito bianco. Che tanto avrei subito sporcato, con tutta la polvere che c’era e ancora c’è. E così il grande passo verso l’indipendenza nella mia nuova casa, l’ho preso alla lettera, compiendolo nelle mie comode scarpe da ginnastica e non trasvolando l’uscio rivestita di veli e tulle. Casa dolce casa, sognata, desiderata e amata sin dall’inizio, anche quando le mattonelle erano la nota stonata e la carta da parati rosa mi ricordava un po’ la casa di Barbie, quella con l’ascensore, anche se lì non c’erano le pareti. Ma in un tripudio di colori, questa casa l’ho subito sentita il giusto involucro per una nuova fase della mia vita, tutta da costruire e da scoprire. Quella in cui magari ancora non si tirano le somme, ma si cominciano ad incolonnare tutti i numeri dentro i quadretti. Dove si riaprono i vecchi cassetti nei quali si riponevano i sogni di bambina, di adolescente, di ragazza, di donna (azzardiamo?) e si cominciano a guardare da una nuova prospettiva. Più ampia, perché si è forse più soli. O magari si cambia loro semplicemente cassetto, aspettando di chiederci che fine avessero fatto quei sogni o trovandoli un giorno belli e realizzati.
A parte il fatto che l’evento non è stato trasmesso in mondovisione e che il pavimento è gres porcellanato e non suolo lunare, mi sono chiesta se Neil Armstrong abbia provato la mia stessa emozione quando ha messo piede lassù. Dopotutto oltre a tanti scatoloni, sono entrata anch’io piena di aspettative. Prima fra tutte la leggerezza, nel senso positivo del termine o come la intendo io: quella riduzione della forza di gravità nella quale scoprire un nuovo equilibrio fatto su misura per me. Dove si corre più veloce, si cammina su un filo senza paura di cadere e dove i passi più incerti lasciano orme che poi si richiudono. O la leggerezza totale, che mi faccia addirittura spiccare in volo, mano nella mano, come nella passeggiata nel parco di Chagall ... sperando che il volo non sia dalla finestra.
Comunque sono al primo piano rialzato, e non credo che mi farei troppo male.
Per ora i miei piedi tastano il terreno di questa nuova dimensione fatta di un carrello ingovernabile nel supermercato che ti regala un metro e venti di scontrino, del profumo al limone del Cif che leva ogni macchia (e chi lo avrebbe mai detto!), o quello delle 184 candele colorate che invadono le stanze di luce e romanticismo. Del desiderio che non avrei mai pensato di provare, di comprare al più presto un potente aspirapolvere, di Vasco che canta nel mio stereo la mattina mentre prendo il caffè, dei falliti esperimenti culinari dove le zucchine e melanzane trifolate assomigliano ad un patè di olive e capperi ma sfortunatamente senza lo stesso sapore. Delle docce calde con l’acqua bollente che dura quanto voglio, delle cene con gli amici che ti lasciano con un pollice tranciato ma con l’eco delle voci che ti riempiono la casa, dell’ “Oddio, mi devo decidere a leggere le istruzioni della lavatrice!”. Delle simpatiche improvvisate per un caffè, camomilla per neonati, cioccolata, gelato, Amaro del Capo, della luce che entra nei sabato pomeriggi dalla finestra della cucina e disegna un fascio luminoso dalla penisola fino all’ingresso, dei nuovi volti che saluto ed imparo a conoscere nel tragitto dal portone al cancello. Del silenzio della domenica o in tutte le notti in cui mi aggroviglio sotto il piumone con la stella accesa e il mio libro di turno, del rumore della chiave che gira nella serratura, quando provo quella nuova sensazione del sentirmi “a casa”… e di tutte le persone che entrando e vedendola, mi dicono che assomiglia a me. Ed io ne sono fiera, dal momento che non avendo capelli verdi, occhi lilla, orecchie e naso in pvc, né una corporatura squadrata e pelle di intonaco, immagino cosa vogliano dire.

“Houston, mi sentite? Passo.”
“Qui Houston, ti sentiamo forte e chiaro. Passo.”
“Missione compiuta, sono a casa. Passo e chiudo.”

6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Adesso non ricordo con esattezza le emozioni del primo ingresso stanziale a casa mia ma, nonostante l'entusiasmo, non credo di aver mai coinvolto Houston, o di aver apprezzato il "profumo al limone del Cif", tanto meno di aver avuto il desiderio irrefrenabile "di comprare al più presto un potente aspirapolvere" (?!?!?!?!?!?)... Però posso descrivere con esattezza quello che provo ora... a 4 anni di distanza...

Gli amici non vengono più a trovarmi come un tempo anche perché i miei inviti sono diventati sempre meno allettanti "ok venite pure ma... la casa è zozza... non ho niente da mangiare... niente da bere... non mi va di uscire ad affittare un film... possiamo guardarci qualcosa in tv?!"

Se un tempo provavo un certo piacere (in senso lato) a pulire casa, ora detesto anche solo togliere le briciole dal tavolo... e infatti una spessa crosta giallastra si è impadronita dei sanitari e della cucina... la polvere del resto... i vermi e i ragni si sono conquistati il loro spazio sul soffitto... le formiche vengono a farmi visita ogni tanto... Ho ospitato per un certo periodo anche pulci e farfalline della pasta...

Sono partita che avevo una decina di piante... ne sono sopravvissute solo 2 (quelle che necessitavano meno delle mie cure)... una è viva per miracolo (finché vedo anche una sola foglia verde sono decisa a non staccare la spina). Mi sono morte anche le piante grasse, afflosciandosi su se stesse... me le ero completamente dimenticate :(

Con il passare del tempo si cucina sempre meno... Non che prima preparassi chissà quali lauti pasti ma ora, se è possibile, faccio ancora meno. Un tempo almeno mi sforzavo di rovesciare un barattolo di sugo pronto su un piatto di pasta... ora prendo due fette di pane in cassetta e ci innesto dentro una scatoletta di tonno... Se proprio non mi va di fare neanche questo c'è sempre la pizza al taglio!

Giorno dopo giorno scopri che una casa tutta tua ti impigrisce... Torni a casa, dopo una lunga giornata di lavoro, e tra quelle quattro mura c'è tutto quello di cui hai bisogno... un letto, del cibo e una noiosissima tv davanti cui addormentarsi. In realtà sai che non è vero ma la pigrizia ti inganna in modo subdolo, approfittando della tua stanchezza. Con il tempo ho scoperto che il vero segreto è non tornare a casa o tornarci di sfuggita, solo di passaggio, senza adagiarcisi troppo... altrimenti rischi di trasformare il tuo rifugio nell'ennesima prigione...

6:27 PM

 
Blogger Beatrice said...

Ela, sei riuscita a mettermi addosso una tristezza di quelle cosmiche!!!
e proprio ora che dovevo tornare a casa!
L'aspirapolvere l'ho presa e casa è pulita in neanche 20 min, tiè ... nelle due fette di pane magari ci metto un po' di prosciutto e formaggio (la scatoletta di tonno? neanche io arrivo a tanto!)... la casa non mi impigrisce, anzi faccio 200 cose (e vabbè, ci sta anche il Cif di mezzo!) ... e infine che sono le farfalline della pasta?!
Mi immaginavo le "farfalle buitoni" che ti svolazzavano per casa, ma era un'immagine troppo lieta e dopo quello che ho letto non credo sia il tuo caso!

6:45 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Non conosci le farfalline della pasta?! Vedrai che col tempo imparerai a conoscerle...
Nascono e si riproducono nella pasta, nei corn flakes (o simili) quando li lasci trppo tempo nella credenza... A volte riescono a nascere anche nei pacchi chiusi... Misteri della scienza!
Comunque non ti devi deprimere... Volevo solo aprirti gli occhi per non farti crogiolare troppo nell'entusiasmo del momento che dopo un po' (fidati) passa... anche se magari attraverso scenari meno catastrofici... :)

8:18 PM

 
Anonymous Anonimo said...

le farfalline della pasta si possono sconfiggere con un prparato tanto ripugnate quanto efficace: una nota marca (tanto nota, che non me la ricordo) ha messo in commercio dei pratici foglietti adesivi che tu posizioni nella tua credenza, le farfalline rimangono lì appiccicate e tu te ne liberi....è abbastanza disgustoso, ma io ODIO le farfalline della pasta....

baci e buona casa Nuova!!!!!

10:16 AM

 
Blogger Beatrice said...

... ma ... ma... io non credevo che fossero così diffuse queste farfalline della pasta!!! Che si riproducessero in casa di mia sorella, che ha creato praticamente uno zoo, ci sta ... ma che addirittura ci si deve munire di trappole per farfalline, proprio non me l'aspettavo!!! Ma quanto è il tempo di gestazione di questa specie? nel senso, se un mese fa ho comprato un pacco di corn flakes e qualche pacco di pasta che ancora non ho aperto, è il caso che mi munisca di retino e vada a caccia di insetti svolazzanti, o ancora è presto?

10:27 AM

 
Anonymous Anonimo said...

è presto....stai tranquilla....non appena starai cucinando le tue verdure trifolate (che vedrai, verranno smepre meglio) e vedrai un qualcosa svolazzare sopra la tua testa e poi nascondersi imporvvisamente per non farsi prendere saprai che è giunto il momento......allora sari pronta per le trappole... :-)

10:54 AM

 

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