...a piedi nudi nel parco

19 ottobre 2007

L'eroe di questa storia sei tu!

“Ti trovi a bordo di un jet supersonico, nel bel mezzo della trasvolata dell’Atlantico. A un tratto dalle nuvole esce un enorme cilindro bianco e scintillante. Un attimo dopo ti ritrovi a bordo della nave galattica Rakma, prigioniero degli onnipotenti U-TY.
Come fai a fuggire? Se fingi di collaborare con quegli esseri spietati, continua a pagina 48. Se invece tenti di sabotare i loro computer, prosegui a pagina 98.
Fai attenzione! Dipende dalla scelta che farai se potrai tornare sulla Terra oppure sarai scaraventato in orbita per l’eternità!”.

Correva l’anno 1987, o giù di lì, e durante le vacanze, accompagnavo mio padre in edicola per intrufolare tra Il Corriere della Sera ed Il sole 24 ore uno dei libricini di Edward Packard, al prezzo di 2900 Lire. La Collana aveva un titolo dal nome irresistibile: “Scegli la tua avventura”, con a margine il simbolo del galeone dei pirati, stile Playmobil.
Rovistando ne ho ritrovati alcuni nello stanzino in cui conservo ancora i vecchi quaderni di scuola, e sfogliandone le pagine spesse ed ingiallite sono ripiombata sotto le coperte del mio letto, nella casa in montagna, assorta nell’apocalittico dilemma se chiedere di essere riportata sulla Terra o cercare di saperne di più sul conto degli U-TY. A quell’età ero più temeraria, e avrei sicuramente deciso che ne valeva la pena esplorare l’Ufo 54-40 ed entrare in contatto con esseri misteriosi che mi avevano rapita chissà per quale scopo. Che ci tornavo a fare sulla Terra? Dovevo proseguire per la mia strada … che a quel tempo era semplicemente pagina 76.
Oggi, appena si presenta un bivio, vorrei avere chiare le sorti delle pagine prima di prendere decisioni affrettate, o sbagliate, che dir si voglia. Così pensavo a come sarebbe rilassante essere l’eroina di una vita nata direttamente dalla penna di Packard, anche nelle più banali attività quotidiane: se decidi di mettere la sveglia alle 7:30, vai a pagina 6, se decidi di posticiparla di mezz’ora, vai a pagina 10… e potrei scoprire che quel giorno, fatalmente, il treno viaggiava in orario.
A volte è il destino che determina gli eventi. Non c’è dubbio. Se le porte di una metropolitana si chiudono quando tu sei già dentro, la tua vita seguirà una direzione. Ma se un passante ti intralcia la corsa e perdi quel treno, è tutta un’altra storia. Salti ad un’altra pagina che ti condurrà ad un altro finale, più o meno lieto dipende dai punti di vista. Ma ad essere onesti, la maggior parte delle volte, il destino se ne infischia altamente di assumersi tutte queste responsabilità, di essere continuamente messo in ballo, accusato, colpevolizzato e lascia a noi ogni libera scelta. Un esempio calzante? Se McFly non avesse avuto il coraggio di baciare Lorraine al ballo della scuola, Marty non sarebbe mai nato e non avrebbe aiutato Doc a ritornare nel futuro evitandogli la morte per mano dei terroristi libici.
Ma anche senza arrivare alla necessità di inventare il flusso canalizzatore per governare gli eventi, credo che sarebbe più educativo se potessi vivere la mia vita come lettrice di un libro-game. Conoscere tutte le mie possibili sorti e i finali delle infinite storie che, dopo essersi dipanate, si sono interrotte ad ogni bivio in cui ho dovuto effettuare una scelta, chiudendomi tante porte alle spalle. Oltre al fatto che mi divertirei da morire nel vedermi come giornalista o scrittrice affermata, casalinga dietro ai fornelli col bambino in braccio sporco di sugo o vedova arricchita e senza scrupoli, potrei finalmente capire se tutte quelle "porte chiuse" che spianavano la strada a "portoni aperti" erano solo disillusioni e mere fantasie per addolcire la pillola, o avevano ragione di essere.

Chiudere il libro, tirare un respiro e dire: “Cavolo! Potevo farmi riportare sulla Terra, invece di lasciarmi trascinare in tutta questa storia …”. Si vivrebbe comunque una bella avventura, apprezzandone i lati positivi, ma si capirebbero finalmente gli errori, senza perdere tempo a commiserare quelli non commessi.
E se il finale non è dei migliori, non si vivrebbe nella presunzione di essere stato un eroe.

8 Comments:

Blogger laura said...

leggendo le prime frasi virgolettate non mi risultava diciamo così "cristallino" il perchè mi avessi detto che la nostra chiacchierata via msn dell'altro giorno ti aveva ispirato il nuovo racconto del blog...pensavo quasi che fossi impazzita tipo mattonella e che avresti inziato a parlarmi di "vortici di colori liquidi"...ma bastava andare avanti per qualche riga :)!!

5:05 PM

 
Blogger laura said...

e comunque tanto per dire il 19 ottobre era il mio onomastico e pur essendo difficilmente digeribile che esista una laura santa ma tant'è...quindi potevi anche scrivere qualcosa in onore delle mie doti di santa donna!!

5:09 PM

 
Anonymous Anonimo said...

non credo che il destino possa essere così mutevole a seconda delle scelte che si fanno, magari prendi il treno dopo e la tua vita slittà semplicemente di un quarto d'ora! Io sono molto più per il concetto dell'ostrica!!!

5:40 PM

 
Blogger Beatrice said...

Cioè?! Facciamoci due spaghetti alle vongole e non pensiamoci più? :)

ma se resti attaccata allo scoglio non scoprirai mai niente di nuovo! Preferisco cadere in mare ... e quella è pur sempre una "scelta"!

6:05 PM

 
Anonymous Anonimo said...

comunque i du spaghi sono sempre la soluzione migliore!

6:18 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Ovviamente, in qualità di sorella (vista "l'intimità" del blog posso svelare la mia identità), quei libricini li leggevo anch'io. Nonostante ciò che rendesse avvincente la lettura fosse proprio la possibilità di poter scegliere la propria storia, il proprio destino, la propria fine con quel carico di incertezza ad ogni bivio... nonostante ciò la mia prudenza precoce e la mia inclinazione a barare mi portavano a stravolgere questo meccanismo con sfacciata disinvoltura. Arrivata infatti al fatidico momento "A o B?", mi andavo a spizzare entrambe le pagine in cui sfociava quel bivio. Valutate le due possibilità mi caricavo del "peso della scelta" e proseguivo dritta fino al prossimo bivio in cui avrei riutilizzato lo stesso trucchetto. Facile no?!
Comunque, col senno del poi, sono soddisfatta di come ho gestito la lettura di quei libricini, visto che di scelte alla cieca ne sarebbe stata piena la vita... Tanto valeva provare allora quello che non avrei mai potuto provare oggi... ossia sapere cosa c'era dietro A se sceglievo B o viceversa.
Detto questo sono daccordo con Giorgia sul fatto che le scelte fondamentali nella vita siano davvero poche (nella mia vita credo di averne fatto un paio o giù di li), tutte le altre sono trascurabili... ossia modificano in modo impercettibile il corso della propria vita. Ovviamente non posso sapere con esattezza come sarebbe stato il mio futuro se avessi fatto scelte diverse... ma posso immaginarlo e il "libro-game" posso scrivermelo io.
Per ora, riutilizzando quel vecchio trucchetto del sbirciare le pagine, credo di aver preso le strade migliori... Se poi domani esco di casa per andare a lavoro e un camion mi schiaccia come una polpetta lasciando la mia sagoma sull'asfalto... beh... o qualche impostore ha manomesso il mio libro aggiungendo all'ultimo momento la soluzione C o la sfiga se ne è fregata del libro e ha fatto un po' come gli pareva!

2:20 PM

 
Blogger Beatrice said...

Sorella, sei sempre la solita imbrogliona... ed io che in quelle avventure finivo sempre male!!!
Ti meriti una polpetta ... cucinata da me! :)

5:08 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Eh si... l'imbroglio mi ha sempre tentato... ti ricordi quanto baravo nei giochi?
Per quanto riguarda la polpetta no grazie... certe schifezze riesco ancora a cucinarmele da sola! :)

12:31 PM

 

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